“The Danish girl”

Film con la regia di Tom Hooper, tratto dal romanzo omonimo di David Ebershoff, ambientato tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, tra Copenhagen e Parigi, è la storia di Einar Wegener, pittore famoso in quel periodo.

E’ la storia del primo transessuale della storia, di come scoprì di avere un’anima femminile accanto a sua moglie che lo sostenne e lo accompagnò nelle prime operazioni chirurgiche per cambiare genere.

E’ la scoperta, a mio avviso, il tema centrale del film, la scoperta e l’accettazione, nonostante tutti e tuttto.

Ottimo l’attore protagonista, un trasformista come Eddie Redmayne, incredibile Stephen Hawking ne  La teoria del tutto  ed incredibile Einar Wegener nella trasformazione in Lili Elbe.  Un corpo importante, la scoperta di sensazioni, di stupori, di ammiccamenti, di clandestinità e di paura, di fughe, di visite mediche specialistiche per cercare di capire la diversità.

Guardandolo con gli occhi e la consapevolezza di oggi, mi viene da rimanere stupita e di provare com-passione per questa persona, questo individuo che ha chiaro dentro di sé di essere donna in un corpo di uomo.

Oggigiorno siamo maggiormente informati su questo accadimento, conosciamo persone che chiamiamo transessuali o transgender e ci sono associazioni che ne difendono i diritti.

Legalmente possono cambiare genere e nome ed essere accompagnati da uno psicologo durante il percorso.

Bravo anche il doppiatore, Flavio Aquilone che ha dato voce alle immagini, ai volti ed ai corpi, alle due anime.

Molto brava anche Alicia Vikander che interpreta Gerda, la moglie pittrice che diventa famosa per i ritratti al marito.  Le hanno anche attribuito l’Oscar 2016 quale miglior attrice non protagonista.

Film che affronta un tema delicato ancora oggi, non so immaginare come potesse essere vissuto quasi un secolo fa.  Credo molto ma molto più difficile.