Sulla malattia


Amo parlare di salute e non di malattia anche se sono due aspetti della stessa medaglia.

Preferisco parlare di armonia e dis-armonia.

Il corpo in sé non è ammalato o sano, in lui veicolano  semplicemente le emozioni della psiche.

Quando non vogliamo o non possiamo renderci conto di quello che ci accade “dentro” allora il nostro interno è  indotto a richiamare l’attenzione producendo quelle che noi chiamiamo malattie.

 Le malattie sono un’informazione della coscienza che vuol far notare una sua necessità, un suo bisogno e lo rivela sul corpo, che diviene così il suo modo e il suo livello di espressione.

Il sintomo rende l’uomo onesto perché rende visibili contenuti repressi.

La maggior parte delle persone ha difficoltà a parlare liberamente e apertamente dei propri più profondi  problemi (ammesso che li conosca) tuttavia i propri sintomi li racconta dettagliatamente a tutti. Questo è un modo assai preciso di parlare di sé. La malattia rende onesti e svela senza pietà le pieghe più nascoste dell’anima.

La disarmonia rende l’uomo sanabile. La malattia è il punto chiave, quello in cui è possibile trasformare lo stato di nonsalute in quello di salute. Perché questo possa accadere, l’uomo deve smettere di lottare e imparare invece che cosa ha da dirgli la disarmonia. E’ basilare guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio  si vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico.

E’ una bella occasione per guardarsi interiormente ed in modo autentico

 La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell’ombra è precipitata nel corpo e lì si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale.

Il conflitto portato avanti nel tempo tende a cronicizzarsi, sottrae di continuo energie, cosa che psicologicamente conduce all’apatia, alla spossatezza, alla mancanza di stimoli ed infine alla rassegnazione. Se però noi riusciamo a raggiungere uno dei poli di conflitto, ci rendiamo conto che disponiamo di maggiore energia.

Ogni decisione rende liberi.

Come il corpo rinforzato da un’infezione, così anche la psiche esce rinforzata da ogni conflitto. Come il corpo esce fortificato da ogni malattia infettiva che ha superato, così l’uomo esce fortificato e più maturo da ogni conflitto.

 

Sulla malattia

Amo parlare di salute e non di malattia anche se sono due aspetti della stessa medaglia.

Preferisco parlare di armonia e dis-armonia.

Il corpo in sé non è ammalato o sano, in lui veicolano  semplicemente le emozioni della psiche.

Quando non vogliamo o non possiamo renderci conto di quello che ci accade “dentro” allora il nostro interno è  indotto a richiamare l’attenzione producendo quelle che noi chiamiamo malattie.

 Le malattie sono un’informazione della coscienza che vuol far notare una sua necessità, un suo bisogno e lo rivela sul corpo, che diviene così il suo modo e il suo livello di espressione.

Il sintomo rende l’uomo onesto perché rende visibili contenuti repressi.

La maggior parte delle persone ha difficoltà a parlare liberamente e apertamente dei propri più profondi  problemi (ammesso che li conosca) tuttavia i propri sintomi li racconta dettagliatamente a tutti. Questo è un modo assai preciso di parlare di sé. La malattia rende onesti e svela senza pietà le pieghe più nascoste dell’anima.

La disarmonia rende l’uomo sanabile. La malattia è il punto chiave, quello in cui è possibile trasformare lo stato di nonsalute in quello di salute. Perché questo possa accadere, l’uomo deve smettere di lottare e imparare invece che cosa ha da dirgli la disarmonia. E’ basilare guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio  si vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico.

E’ una bella occasione per guardarsi interiormente ed in modo autentico

 La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell’ombra è precipitata nel corpo e lì si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale.

Il conflitto portato avanti nel tempo tende a cronicizzarsi, sottrae di continuo energie, cosa che psicologicamente conduce all’apatia, alla spossatezza, alla mancanza di stimoli ed infine alla rassegnazione. Se però noi riusciamo a raggiungere uno dei poli di conflitto, ci rendiamo conto che disponiamo di maggiore energia.

Ogni decisione rende liberi.

Come il corpo rinforzato da un’infezione, così anche la psiche esce rinforzata da ogni conflitto. Come il corpo esce fortificato da ogni malattia infettiva che ha superato, così l’uomo esce fortificato e più maturo da ogni conflitto.