Psicosomatica e dintorni asmatici 3

DISTURBI RELATIVI ALLA RESPIRAZIONE

 Il respiro è vita, è l’espressione massima della vita. Quando un bambino nasce il suo ingresso nel mondo avviene col primo respiro. Di una persona morta si dice che “ha esalato l’ultimo respiro”.

La tradizione cattolica afferma che l’Uomo fu creato dall’alito di Dio, senza di esso sarebbe stato solo una massa di fango.

In India viene chiamato “prana”, in Giappone “ki” ma il contenuto è lo stesso: è l’energia vitale, il Soffio Vitale.

Riferito al corpo, l’evento centrale della respirazione è il processo di scambio. Esso si compone della fase inspiratoria tramite cui viene immesso ossigeno e di quella espiratoria dove viene espulsa anidride carbonica, in continua alternanza, creando pertanto un ritmo. Si distingue da tutte le altre funzioni vitali perché è sia volontaria che involontaria.

Vi è un prendere ed un dare. Un continuo rapporto con l’eterno. L’esperienza che si fa attraverso il respiro è quella della partecipazione all’ambiente, dell’accettare o del respingere. Respirando si ha l’esperienza dell’esistere, sia come dipendenza che come unicità irripetibile, per mezzo dei suoi ininterrotti rapporti di scambio col mondo.

Gli effetti delle emozioni sul respiro sono noti da tempo dato che già nel 1965 Weiss scriveva:” Le emozioni influenzano profondamente il sistema respiratorio, come quello gastro-intestinale e cardiovascolare. (…) Quando siamo spaventati “facciamo fatica a respirare” ed anche in particolari momenti di tensione emotiva la funzione della respirazione viene turbata. (…) Così il “senso di soffocamento” può stare a rappresentare spesso la conversione di una emozione repressa di cui il paziente non riesce a rendersi conto” (2) e così via.

Comunemente si afferma che in taluni contesti “è come se mancasse l’aria”, spesso si sente la necessità di “prendere una boccata d’aria”, ecc. Le forti emozioni trattengono il respiro e l’ansia aumenta il ritmo della respirazione mentre un rilassamento profondo lo rallenta.

(1) Weiss E. English O.S. “Medicina psicosomatica” Roma, Astrolabio, 1965 p. 708

I codici di accesso per l’interpretazione dei disturbi di tale funzione potrebbero essere il prendere ed il dare, lo scambio, quindi la relazione con l’Altro.

L’ASMA BRONCHIALE, ad esempio, si manifesta con una improvvisa mancanza d’aria e con l’espirazione tipica: a fischio.

L’attacco d’asma viene vissuto con un senso di soffocamento, è una lotta per respirare.

L’individuo asmatico è una persona che cerca di prendere troppo e non riesce a dare. Nell’attacco d’asma è fortemente teso a raccogliere l’aria. Inspira a pieni polmoni, vuole prendere, ricevere ma non riesce ad espirare bene, a dare, non è mai sazio.

E’ questo prendere senza dare che porta alla sensazione di soffocamento. Vi è la paura di lasciarsi andare. L’asmatico ha sempre la sensazione di poter essere sopraffatto da eventi che possono sfuggire al suo controllo.

Tende a dominare l’ambiente e le persone e che lo circondano utilizzando i propri sintomi come giustificazioni, ad esempio per vietare di fumare, per trasferirsi in zone climatiche di suo gradimento, per allontanare animali domestici per presunte allergie, e via di seguito.

Tendenzialmente rifiuta la propria aggressività e le parti di sé che non gli piacciono, ama ciò che è pulito, chiaro, sterile e rifiuta il buio, il profondo e le situazioni ambigue.

E’ piuttosto razionale, concede poco agli affetti in quanto li avverte pericolosi.

Il carattere accessuale può anche essere inteso come la risposta ad un evento improvviso, difficile da gestire in un sistema energetico così precario.

Concludo queste mie riflessioni con un pensiero di Dantzer: “Dove siamo ora? La nebulosa delle relazioni corpo-mente ha lasciato il posto ad un’intera combinazione di interazioni tra la psiche e il corpo. (…) La nuova sfida che bisogna accogliere sta nell’avere il coraggio di affrontare la complessità, cercando i meccanismi coinvolti”.

Trovo importante tale proposito perché rimanda al concetto di interdipendenza, tra fisico, spirituale, fisiologico e psicodinamico. Il nuovo pensiero dovrà essere in termini di interrelazioni avvicinandosi sempre più all’approccio olistico, per una comprensione, seppur difficile e complessa, dell’uomo.


BIBLIOGRAFIA

Antonelli F. “Elementi di psicosomatica” Milano, Rizzoli, 1970

Bergeret J. e coll. “Psicologia patologica” Milano, Masson 1979

Chiozza L. A. “Corpo, affetto, linguaggio” Torino, Loescher, 1981

Dantzer R. “L’illusione psicosomatica” Milano, Mondadori, 1989

Dethlefsen T. Dahlke R. “Malattia e destino” Roma, Mediterranee, 1990

Mc Dougall J. “Teatri del corpo” Milano, Cortina, 1990

Pinkus L. “Psicosomatica” Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1989

Weiss E. English O.S. “Medicina psicosomatica” Roma, Astrolabio, 1965

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