Paralimpiadi 2016 Rio de Janeiro

Ammetto che non avevo mai seguito le Paralimpiadi, né altri eventi sportivi con atleti portatori di disabilità ma, su consiglio di un’amica entusiasta, ho cominciato ad accendere la televisione e a guardare cosa succedesse e sono rimasta affascinata e coinvolta emotivamente.

Le altre Olimpiadi le ho guardate, se capitava, ed ho tifato Italia, ho visto tanta tensione, spirito agonistico, l’andare oltre i limiti.

Ho visto la cerimonia di apertura e mi sono piaciute le coreografie sincronizzate, frutto di ore ed ore di prove con un bell’effetto scenico.

 Ho visto atleti giapponesi stizziti e delusi poiché vengono cresciuti per  essere sempre il numero 1 e quando non lo sono, la delusione è enorme, per loro è come aver tradito il Paese.

Capisco che è la loro cultura ma mi sembra che possano essere comunque orgogliosi di se stessi e spero che lo siano.

Le Paralimpiadi sono un’altra cosa, un mondo Parallelo, ho visto atleti fare cose incredibili ma soprattutto ho conosciuto le loro storie, le ho cercate sul web ed ho tifato ognuno di loro, di qualunque nazione fossero poiché mi sono sentita piccola piccola e loro, ognuno di loro stava compiendo un’impresa straordinaria.

Impresa che compiono tutti i santi giorni, quando non c’è niente di facile e scontato.

Mi sono commossa quando gioivano per la vittoria, , per la grande lezione magistrale che ci danno, che vivono quotidianamente.

Mi sono chiesta: “Ma come fa? Ma come fanno?” da dove arriva quell’energia che hanno? Quell’energia che muovono? Sempre una parola buona per gli avversari, per i compagni.

Un’altra aria anche con i giornalisti che erano coinvolti nelle sfide di queste persone e che, come me, li tifavano, non per avere il medagliere italiano più pieno ma per un loro riscatto, felici che fossero felici.

Ho visto lo spirito dello sport, come credo debba essere, sì agonistico ma umano, solidale. L’ho visto fra di loro, il sostegno che si davano l’uno per l’altro. Dietro c’è un universo di persone che li appoggia, che si batte e lotta ogni giorno.

Ho visto un mondo che mi piace, che vorrei fosse così anche nel non Para

Sono consapevole che non è così per tutti i disabili, che è faticoso ma ho visto belle persone, vere ed autentiche e ciò mi ha dato speranza.

Grazie di cuore.