"My bass guitar" di Benedetta Bonfiglioli


“My bass guitar” è il titolo di un libro di Benedetta Bonfiglioli, scrittrice di Correggio (RE).

Come si suol dire, è alla sua terza fatica letteraria dopo “Pink lady” e “Tutto il cielo possibile” scritto con Luigi Ballerini, medico e psicoanalista milanese, libri pluripremiati, segnalati, ecc.

Sono libri per ragazzi. I protagonisti hanno più o meno 16 anni, femmine nei primi due libri, maschio nell’ultimo.

Lessi “Pink lady” e “Tutto il cielo possibile” alla fine dell’estate scorsa e mi piacquero tanto tanto, per la storia, le storie, per il “niente è scontato” ma soprattutto per lo stile: cesellato, autentico, semplice, senza fronzoli, senza perdersi in lunghe descrizioni, con metafore originali, per lo sguardo diverso, per gli occhi diversi con cui guardare il mondo…

Aspettavo di leggere “My bass Guitar” pertanto e ho appena finito di immergermi nelle note e nelle parole delle canzoni con cui si esprime il protagonista, Noah che ha 17 anni.

Anche questa è una storia per ragazzi, una bella storia che “non è scontata” neanche questa.

Bella conferma per la scrittrice, lo stile è sempre quello, cesellato, più intimista. Ha affrontato una tematica non semplice, non facile ed è riuscita a non essere retorica, ne è uscita brillantemente, secondo me.    

Tra le parole che mi hanno “suonato” dentro:

Ci sono cose che non vanno dette, che non hanno le parole, e se le hanno io non le so dire.

Mentre suonava sentiva in bocca le parole che voleva, parole nuove, fanno paura le parole nuove, non sai mai come vanno a finire, dove ti portano, cosa dicono davvero e se ti puoi fidare, a chi le puoi

dire.

Noah non sa dove guardare, pianta gli occhi tra le mani, lungo la fessura nera tra due tasti bianchi, vorrebbe non sentirsi così nudo, vorrebbe mimetizzare la sua mancanza di parole giuste tra le corde del suo basso, ma anziché alzarsi e nascondersi inizia a suonare Just give me a reason

Proprio un bel libro, grazie.