Lezione di Eraldo Affinati 17 settembre 2020 a Reggio Emilia

Giovedì 17 settembre 2020 a Reggio Emilia in P.zza Prampolini si è tenuta la lezione inaugurale dell'Anno Accademico 2020/21 dell'Università UniMORE a cura del DESU Dipartimento Educazione Scienze Umane, tenuta da Eraldo Affinati.
Ha creato con Anna Luce Lenzi la scuola Penny Wirton in Italia.
Ecco alcuni stralci del suo discorso sul ruolo della scuola e dell'insegnante:

"Non puoi dichiararti resonsabile solo della mansione che stai svolgendo ma devi appunto assumere la responsabilità dei contesti in cui tu operi. Questo cambia completamente le carte. In questo momento per esempio sappiamo che nel mondo, ma in Italia soprattutto, i codici sono insanguinati perchè quello che sta accadendo nel Mar Mediterraneo ci fa capire che, anche se passa attraverso la correttezza giuridica, è un massacro, quello che sta accadendo anche in Libia.(...)
La ripartenza della scuola oggi in presenza corrisponde a questa assunzione di responsabilità diversa rispetto alla didattica a distanza. Signiifica prendere in mano la questione, entrare come persone.
(...)
"Il vero insegnante è quello che non si limita a stare in una cornice di sicurezza ma va oltre, in una zona di rischio." Cosa voleva dire Papa Francesco rivolto a questi gesuiti? Voleva dire che se tu resti soltanto nella zona di sicurezza, le tue parole rischieranno di essere sterili. Non devi stare solo nella zona di rischio perché comunque devi avere un'istituzione che ti garantisce, che ti sostiene.
Fare questo doppio passo.
Qual è l'adulto credibile? Qual è l'insegnante credibile oggi? Perché ne sentiamo così la mancanza? Perché molti adulti oggi, purtroppo, non compiono delle scelte, restano eternamente giovani, non nel senso anagrafico che è impossibile ma in senso spirituale.
Scegliere significa sacrificare qualcosa di se stessi, rinunciare a qualcosa in nome di qualcos'altro. Se non fai questo passaggio, se non prendi posizione, se non fai questo passo in avanti, se resti eternamente disponibile, appunto a fare tutto, la condizione tipica della giovinezza, come adulto non sei credibile.
Nel senso che gli adolescenti potrai lusingarli all'inizio ma non ti verranno poi dietro, perché, soprattutto l'adolescente, ha bisogno di un confronto, ha bisogno di un nemico, ha bisogno di un ostacolo, ha bisogno di uno spazio dialettico.
Allora se tu non glielo dai, se tu non incarni questa regola che vorresti lui rispettasse, ad un certo fallisci il tuo compito.
(...)
I miti contemporanei sono la bellezza, la ricchezza, il benessere fisico. Noi insegnanti dovremmo ricondurli, all'improvviso, in classe, ai valori opposti della concentrazione, del rigore e questo è quasi impossibile,  Impossibile che un insegnante solo possa costituire quell'argine che manca a tutti noi.
Oggi siamo di fronte ad una rivoluzione digitale di portata epocale, nel senso che noi crediamo di sapere tutto semplicemente andando in rete ma quel tipo di informazione è priva di quella dimensione profonda dell'accertamento che comporta la conoscenza. Questo passaggio è un passaggio faticoso. Non possiamo credere di eludere questo passaggio con scorciatoie rapide.
"Io vado lì, imparo lì, so questo, clicco lì e so tutto". La scuola deve ripristinare le gerarchie di valore. "Questo è importante, questo non è importante".
Tu trovi tutto ma devi "mettere in squadra" quello che tu vedi.
Questo è molto difficile perché si tratta di attribuire alla scuola un ruolo quasi sostitutivo, in qualche modo.
Tutte le agenzie educative sono in crisi e la scuola dovrebbe essere quella capace di ricostruire tutto."
Buon inizio e buon anno scolastico a tutti, studenti, famiglie ed insegnanti.