Gianfranco Zavalloni è stato un maestro elementare per 16 anni e poi dirigente scolastico. Faceva anche il burattinaio per passione. Era un ecologista ed un illustratore. Ha dedicato gran parte della sua vita al mondo della scuola e dei bambini.
Pensando ai bisogni dei bambini ha stilato questo decalogo con i diritti naturali dei bambini.
E questa era la sua introduzione ai diritti:
Molto spesso, in questi ultimi tempi, ci si ritrova a riflettere e a discutere sul problema dei diritti dei bambini e delle bambine. La prima cosa che generalmente io faccio, quando affronto questi temi, è quella di mettermi nei panni dei bambini e delle bambine. Credo infatti che sia importante fare memoria, cioè ripensarci noi bambini, ripensare a quando noi eravamo bambini e bambine.
Per questo, è bene farsi alcune domande: quali erano i nostri diritti? chi ce li garantiva? avevamo coscienza dei nostri diritti o – questo – era un fatto del tutto naturale? A partire da questi interrogativi e dalle risposte che ho raccolto e che raccolgo da centinaia di adulti, da un po’ di tempo a questa parte sto cercando di far capire ad insegnanti, genitori, educatori e politici, quanto siano importanti e fondamentali alcuni diritti.
Per noi erano forse scontati, ma non lo sono oggi per i bambini e le bambine dei nostri territori, delle città e dei paesi del Nord del mondo. Se dovessi, oggi, portare un contributo alla riscrittura della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, sicuramente io aggiungerei anche questi diritti fra quelli “fondamentali”.
I 10 diritti naturali dei bambini.
Diritti che ci riportano a pensare alla nostra infanzia e a quello che facevamo noi (e che magari anche i nostri figli dovrebbero fare).
- IL DIRITTO ALL’OZIO, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti, compreso il diritto alla noia, a non fare nulla
- IL DIRITTO A SPORCARSI, a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti, ad usare i colori per esprimersi, a toccare il cibo
- IL DIRITTO AGLI ODORI, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura e del proprio corpo
- IL DIRITTO AL DIALOGO, ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
- IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI, a piantare chiodi, segare e raspare legni, aiutare in cucina per preparare torte o fare il pane, cucire, attaccare un bottone, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
- IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
- IL DIRITTO ALLA STRADA, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade, utilizzare la bicicletta e recarsi autonomamente a scuola
- IL DIRITTO AL SELVAGGIO, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
- IL DIRITTO AL SILENZIO, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua
- IL DIRITTO ALLE SFUMATURE, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle
Mi rendo conto che non sono tutti “diritti” facilmente attuabili (soprattutto se si vive in una città caotica, sarà difficile riuscire a respirare aria pura, giocare liberamente in piazza, godersi il canto degli uccelli o ammirare le stelle), ma si può trovare il modo per far vivere questi diritti (anche magari organizzando il sabato o la domenica una gita in montagna e lasciando i bambini liberi di divertirsi all’aria aperta!).
Aggiungerei altri diritti:
IL DIRITTO DI SCEGLIERSI GLI AMICI, di frequentarli anche fuori dall’asilo o dalla scuola, di contattarli e di comunicare con loro aldilà dei pregiudizi dei familiari
IL DIRITTO DI ESSERE AMATO ED ACCETTATO PER QUELLO CHE E’ e non per quello che deve diventare o costretto ad essere per soddisfare i bisogni degli adulti
IL DIRITTO DI ESSERE ASCOLTATO veramente senza pregiudizi, di essere preso in considerazione
IL DIRITTO DI ESSERE GUARDATO e visto nella sua totalità