Ho mangiato abbastanza 2


“Smettere di mangiare troppo, come abbiamo detto, non è solo una questione “fisica” dal punto di vista alimentare. Lo è ma non come pensiamo. E’ qualcosa di fisico nel senso che è legato all’armonizzazione delle risposte emotive. In termini più semplici, chi mangia in eccesso non può impedirsi di farlo finché si sente sopraffatto dalle emozioni. C’è uno scollamento, però, tra le emozioni percepite a livello astratto, mentale, e i loro reali effetti nel corpo. Finché le emozioni non tornano a essere “sentite” e accolte nel corpo, e ridimensionate attraverso l’ascolto consapevole, producono in noi tempeste tali da non poter neppure supporre di riuscire ad assorbirle senza ricorrere agli “antidolorifici” che ben conosciamo…

Per chi ha una mente agitata, sempre in movimento, il silenzio, il vero silenzio, che è un vero sconosciuto, può essere una specie di incubo.

(…) per cambiare davvero e nel profondo è necessario far morire  quelle parti di sé che impediscono la trasformazione.

Per essere davvero nuovi bisogna essere disposti a morire ogni giorno alle proprie convinzioni”.

Parole nuove, decisamente, viene affrontata la dipendenza dal cibo in chiave diversa dalle solite diete, manuali e libri di alimentazione, qualunque essi siano, dalla cucina tradizionale a quella vegana o crudista con tutta la filosofia di vita che sottostà a ciascuna di essa.

Vediamo e parliamo di cibo ovunque, dalla tavola, ai negozi, ai supermercati e mercati, in televisione proliferano trasmissioni dedicate, nascono riviste e si pubblicano libri.

Avete mai visto trasmissioni su persone obese? Ci sono pure quelle.

Ci domandiamo come fare, il cibo fa parte della nostra vita, è essenziale alla nostra vita, non possiamo vivere senza.

Esistono alcune persone che pare riescano a vivere senza cibarsi, a dire il vero, sono poche ma affermano di poterne fare a meno. Non sono che poche persone, finora, in futuro chissà, non lo so.

Generalmente abbiamo bisogno sia di cibo che di acqua per sopravvivere. Riuscire a gestire una sostanza è difficile, arduo ed è fallimentare basarsi solo ed esclusivamente sulla restrizione alimentare se manca la motivazione a cambiare vita, stile di vita.

“La sofferenza è uno dei motori principali del rinnovamento. Chi mai vorrebbe cambiare, se stesse comodo dove sta?

L’altro motore è il desiderio. Ed è altrettanto potente. Nessuno di noi uscirebbe dal letto al mattino se non fosse perché il desiderio di esplorare il mondo è più forte dello stare al sicuro sotto le coperte.

La comodità ci fa stare immobili e se resti immobile sei morto.”