"Collateral beauty"

Così scrive Mymovies a proposito di questo film: “Howard è il manager di maggior successo di una grande azienda. Colpito dalla tragedia della morte della figlia di 6 anni, non riesce a tornare a vivere. I suoi tre migliori amici e colleghi di lunga data vengono a sapere che ha scritto delle lettere, al Tempo, all’Amore e alla Morte, e assoldano tre teatranti perché impersonino queste entità astratte e dialoghino con Howard, scuotendolo e riportandolo alla consapevolezza che la sua vita non è finita.”

Uscito negli USA a fine 2016, in Italia a gennaio 2017.

A dispetto delle critiche negative, ho trovato “Collateral beauty”, un bel film drammatico, con bravi attori e con Will Smith particolarmente intenso.

Il tema centrale è il dolore, per la perdita più grande umanamente sopportabile nella nostra cultura, sicuramente in quella latina: la perdita di un figlio.

Lo sguardo perso e sofferente di Will Smith ci fa sentire palpabile la perdita della voglia di vivere, di trovare un senso ed un significato al vivere.

Per andare avanti ognuno trova una motivazione, un senso, un significato, trova o perde una fede.

Cerca un perché, una risposta che dia sollievo, dia senso al tutto, un tutto che perde di senso e di significato.

Una vita che viene scaravoltata e perde l’orientamento.

C’è bisogno di andare avanti, forse per istinto di sopravvivenza o per non arrecare ulteriore dolore a che rimane.

 

Ho trovato singolare l’entrata in scena di Amore, Tempo e Morte come a ricordarci di relazionarci con queste tematiche.

Amore perché abbiamo sempre bisogno di amore.

Tempo perché sembra non basti mai.

Morte perché fa parte della vita ed abbiamo separazioni e lutti.

Il finale è inatteso e non voglio parlarne per non anticipare nulla a chi vorrà vederselo.