Bel libro scritto da Aldo Cazzullo edito nel 2016, parla in modo positivo della figura femminile, attraversa vari secoli e posa lo sguardo sull’oggi pensando al futuro.
Espone una carrellata storica di donne più o meno note e finisce coi racconti di persone non note su “La donna della mia vita”.
Scrive: “
(…) Le ragazze si applicano di più non solo perché maturano prima, ma proprio perché non sono maschi, e sanno che a loro è chiesto di più. L’Italia è certo un Paese maschilista, familista, burocratico, abitudinario; ma è pur sempre un Paese capitalista, a economia di mercato. E il mercato, e il merito, a lungo andare si impongono. Se le ragazze sono più brave, le ragazze andranno più avanti. (... ) Hanno le loro fragilità, ovviamente. Ma sono formidabili, e domineranno il futuro.
Potremmo chiamarla generazione Hermione, (…) come la protagonista della saga più popolare del nostro tempo, Harry Potter: inventato da una donna, Joanne Rowling. (…) Secchiona, ambiziosa, un po’ pedante; ma capace di prendersi le proprie responsabilità, e di porre rimedio agli errori dei maschi. Emblema del “girl power”, il potere delle ragazze. Non una predestinata come Harry; una persona di talento che si costruisce passo dopo passo, sino a conquistare la leadership.”
(…)
Nelle saghe fantasy che formano l’immaginario delle nostre figlie e nipoti, da Divergent a Hunger games,c’è sempre una ragazza che salva il mondo; e anche nei cartoni della Disney le principesse non sono più quelle di una volta. Non restano in attesa del principe azzurro che le salvi con un bacio; il principe o non c’è o è cattivo, come in Fronzen; è la principessa a salvarsi da sola. Proprio come in The brave della Pixar, in italiano Ribelle: la figlia del re sconfigge tutti i pretendenti nel tiro con l’arco; e alla fine ottiene di poter regnare da single.
(…)
Verrà un giorno in cui una donna premier o una donna manager non faranno notizia; e un premier o un manager si valuteranno per il loro operato, non per il loro sesso o il loro aspetto. Oggi non è ancora così. Oggi, per emergere, una donna deve troppo sovente comportarsi come un uomo, muoversi come un uomo, quasi “diventare” uomo. Non a caso si dice, con un’orrenda espressione ghiandolare, “donna con le palle”; cui Roberto Vecchioni in una canzone contrappose la “donna con la gonna”.
Invece le nostre figlie, le ragazze della generazione Hermione, potranno valorizzarsi restando se stesse, affermandosi in quanto donne, esprimendo appieno la loro femminilità.”
Sono pagine belle, di speranza e non solo, volutamente tralascio la cronaca nera con violenze, omicidi e femminicidi. Voglio guardare anche oltre e sperare, cercando di cogliere segni di cambiamento in positivo.