IL MANIFESTO DI ALICE MILLER 1

Alice Miller, è stata una psicologa e psicoanalista svizzera. Si è occupata prevalentemente di psicologia dell'età evolutiva e degli esiti negativi che gli abusi psicofisici inflitti ai bambini e alle bambine, in particolare all'interno della famiglia, comportano nella crescita e nell'età adulta. (fonte Wikipedia)

Ha scritto questo manifesto a difesa e sostegno dell’educazione dei bambini in quanto esseri speciali che poi diventeranno adulti. Bambini sereni saranno adulti sereni.

I punti che ha enumerato nel suo Manifesto sono i seguenti:

  • Ogni bambino viene in questo mondo per realizzarsi, crescere, amare, esprimere i propri bisogni e sentimenti.
  • Per realizzarsi il bambino ha bisogno della protezione e del rispetto degli adulti che lo prendano sul serio, che lo amino e lo aiutino ad orientarsi.
  • Quando il bambino è utilizzato per soddisfare i bisogni dell’adulto che abusa di lui e che lo inganna, quando viene picchiato, punito, manipolato, ignorato senza che nessun testimone intervenga, la sua integrità subisce una ferita incurabile.
  • La reazione normale a questa ferita sarebbe rabbia e dolore, ma nella solitudine l’esperienza del dolore sarebbe per lui insopportabile e la rabbia gli è vietata. Il bambino non ha altra possibilità che reprimere i suoi sentimenti, rimuovere il ricordo del trauma e idealizzare i suoi aggressori. Più tardi egli non saprà più ciò che gli è stato fatto.
  • Questi sentimenti di rabbia, impotenza, disperazione, nostalgia, angoscia e dolore, scissi dalla loro vera origine, si potranno esprimere tuttavia attraverso atti distruttivi nei confronti di altri (criminalità, genocidio) o di se stessi (tossicodipendenza, alcolismo, prostituzione, malattie mentali, suicidio);
  • Diventando genitori spesso sceglieranno come vittime i propri figli che hanno la funzione di capro espiatorio: persecuzione pienamente legittimata dalla nostra società, dove gode anche di un certo prestigio che si fregia con il titolo di educazione. La tragedia è che il padre o la madre maltrattano il proprio bambino per non sentire quello che è stato fatto loro dai propri genitori. Le radici della futura violenza sono piantate.