“Devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti” Forrest Gump
Quando il cibo è troppo, quando la fame è nervosa, quando mangio per non sentire.
Quando le mille diete non funzionano, quando penso spesso al cibo, quando cucino tanto, quando compro tanto cibo, quando sono controllata o controllato durante il giorno e poi “sgarro” la sera e/o in solitudine o clandestinamente.
Quando il cibo “copre”, cosa? Dolore, vuoto, sofferenza…quando è l’unico piacere della mia vita, quando non vedo altra soluzione…
Ho letto il libro scritto da Giorgio Serafini Prosperi “Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 chili con la meditazione (e altri segreti)”, in cui parla della sua esperienza di gran mangiatore o over eater e di come ne sia uscito e ne stia uscendo tuttora. Racconta della sua vita e di come la sua esperienza lo abbia portato ad aiutare gli altri senza creare nessun metodo ma raccontando come ne è uscito lui.
Scrive:
“Quando togli il cibo, come avviene con l’alcool o con qualsiasi altra cosa che possa creare dipendenza, tutto va peggio. Peggio di prima.
La ragione è semplice: ora vedi. Vedi tutto quello che ti faceva male, che ti faceva paura, tutto quello che ti faceva schifo di te, senza sedativi. Fa male. Terrorizza. Non ti va di attraversarlo. Non ti va di sporcarti di sangue e di merda come quando nasci.
Se si vuole smettere di mangiare in eccesso, la soluzione semplice e indolore non esiste. Chiunque prometta il contrario sta mentendo.”
Non è solo una questione di volontà, c’è dell’altro, ben di più.
Occorre rivedere tutto, cosa c’è sotto alla dipendenza da cibo o da qualsiasi altra dipendenza come l’alcool, il tabacco, le sostanze stupefacenti, il gioco d’azzardo.
Le persone che lavorano con le persone che sono dipendenti da qualcosa, lo sanno bene: tolta la sostanza, c’è la crisi, forte ed occorre essere preparati.
L’autore del libro descrive il suo percorso, a cominciare da una scintilla che gli ha fatto fare un primo passo ed arrivare ad un gruppo di auto-aiuto e la relazione con lo sponsor ovvero una persona che era stata dipendente ed ora aiutava ed aiuta altri ad uscirne rendendosi disponibile a parlare.
Si avvicina allo yoga ed alla meditazione. Terapie individuali e frequenta un corso per divenire counselor trans-personale.
Ha un sito: Dimagrire Meglio.
“Uno dei motivi per cui non riusciamo a smettere di usare una “sostanza” è la convinzione che senza di essa, senza l’effetto che ci fa, non siamo abbastanza strutturati per sopportare il dolore di vivere. Per fortuna è un’illusione, ma bisogna arrivare a scoprirlo.”
Descrive bene, anche perché lo fa di mestiere il suo percorso interiore con leggerezza e chiarezza e sottolinea come la chiave di tutto sia la Consapevolezza.