"Brooklyn"

“Brooklyn” è il titolo di un film che mi è piaciuto. Uscito nel 2015 è stato candidato anche agli Oscar e narra di una ragazza, Eilis, che nel 1952 vive in un piccolo paese dell’Irlanda.  Viene spinta dalla sorella ad andare a New York, a Brooklyn, sede oramai di tanti irlandesi.

Si occupa di tutto la sorella Rose che, grazie ad un prete irlandese residente  a Brooklyn, le trova sia lavoro che alloggio presso un pensionato per ragazze.

Eilis parte, verso un nuovo mondo, un nuovo paese, un nuovo continente, verso un suo futuro.

Affronta i disagi che questa novità comporta, sola, in un altro ambiente, un’altra cultura.

Conosce Antonio detto Tony, un ragazzo italoamericano ed inizia una relazione con lui che le stravolge la vita in positivo, con gioia e progetti per il futuro.

Causa la morte della sorella, rientra al suo paese natale e si lascia avvolgere dalle vecchie amicizie e forse da un nuovo amore.

Non sa se ritornare a New York, la sente lontana. La nostalgia del passato, di quella che era, riaffiora.

Ha tracciato un ponte, tra Irlanda e Brooklyn, è ritornata indietro ed ora non sa cosa fare, attratta dal nuovo mondo ma rassicurata dal vecchio mondo.

Intensa l’interpretazione della protagonista che si chiama Saoirse Ronan con occhi così azzurri da contenere sia cielo che mare. Intensi gli sguardi che parlavano di vecchio e di nuovo, di antico e di futuro.

Sono “ponti” che si attraversano tuttora quando si emigra dal Sud al Nord, quando si cresce e si affrontano situazioni nuove da soli con la nostalgia del passato rassicurante.

Questo film a me personalmente è piaciuto e mi ha portato a riflettere sulla situazione dei Ponti che costruiamo e percorriamo/ripercorriamo spesso nella vita e nelle relazioni.

Come va a finire? Cosa farà Eilis? Eilis decide di ripartire per gli U.S.A. e di vivere la sua vita con Antonio.